Ciao Tina, è passato un anno da quando te ne sei andata, nel silenzio del tempo, nel silenzio che troppe volte ti ha tenuto compagnia nella tua dolorosa vita. Le mille attenzioni che hai avuto negli anni in cui il Covid, mascherina, guanti, disinfettanti…non ti hanno ucciso due tumori malvagi, non ti ha portato via il tumore alle ossa che stavi combattendo come solo tu sapevi fare , hai difeso la tua vita fino in fondo, ma la superficialità di chi avrebbe dovuto proteggerti, un semplice raffreddore di chi avrebbe dovuto proteggerti, riabilitarti, per te è stato fatale, come è possibile?
Mi rassicuravi che stavano facendo il meglio per te, non è stato così, hai aggiunto altra sofferenza a un corpo martoriato il tuo puzzle così lo chiamavi il tuo corpo.
Sei andata via proprio alla vigilia di Pasqua, il tuo calvario, senza dire nulla a nessuno, in quella solitudine che ti ha tenuto compagnia per tutta la vita,forse il buon Dio ha deciso così perché era veramente troppo il dolore di vederti soffrire, spero abbia avuto il conforto di qualche infermiera.
Non doveva finire così la tua vita, mi rassicuravi che tutto andava bene , mi assento per un po’ poi ti aggiorno, mi dicesti un giorno a bassa voce,ormai facevi fatica a parlare, “stanotte ti ho sognato mi venivi a trovare qui, ero felice di vederti e ridevamo”.
Ho aspettato tanto che mi chiamassi, ho rispettato le tue volontà, ma quando quel tuo silenzio si è fatto così assordante ti ho cercata invano, dopo quella voce che mi diceva che i miei sospetti erano fondati…tutti quei ricordi mi sono scoppiati dentro, sono con me sai….
Spero tu ora sia felice spero che tu abbia ritrovato il tuo mancato sposo Enrico, spero che il conforto degli angeli tutti ti ricompensi da una vita di dolore, io ti ricordo ascoltando Biagio e la sua musica e poi che dire eri una RenaTina e mi dicevi sono zero ma quello Zero vale tanto sai
Quando vuoi mandami un arcobaleno…
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