Sono Matteo,  si, proprio così mamma e Il destino hanno deciso così e nel giorno in cui tutti hanno lacrime e tristezza,  sorrisi e gioia erano con me e la mia vita cominciò  dove molti avevano  ricordi e silenzi,  inconsapevole che poi mi sarei ritrovato ad avere cura della vita delle persone.

Non è stato facile ma l’impegno,  la fatica, la voglia di farcela sempre e comunque l’ho sempre avuta e così dopo tanti “lavori” con poche soddisfazioni e tante illusioni, pacche sulla spalla, “ripassa più avanti”, i requisiti non erano mai quelli giusti,  mancava sempre qualcosa,  ma non è  da me la rassegnazione,  non mi bastavano  più le parole, le attese…

La mia vita lavorativa ha avuto una grande  “luce”: mia madre , una donna forte, capace, soprattutto sarda e ho detto tutto, è stata fondamentale, dopo avermi fatto frequentare un corso di oss non semplice, impegnativo, ecco finalmente una seria opportunità: ospedale , i miei passi di ragazzo nel reparto col cuore a mille, le ore infinite, la responsabilità di dover affrontare un nemico terribile il Covid.

Quanta vita…sentimenti nascosti da una bardatura fondamentale per la sopravvivenza,  ma gli occhi no, tutto ciò che potevo vedere non era certo quello che un ragazzo  della mia età poteva mai immaginare,  ma ero lì attento, presente, il tempo non contava più,  l’attenzione  che scandiva i battiti del cuore, quanta vita era lì e poi non più.

Dopo anni trascorsi a custodire l’umanità, era un fiume infinito, finalmente la ricerca è riuscita  ad arginare il maligno, così i passi di quel ragazzo ora in quei corridoi sono i passi di un giovane uomo consapevole di aver avuto rispetto per la vita propria  e altrui , per me il Covid ha generato la mia nuova vita, sono stato finalmente assunto.

Ho voluto oggi primo maggio lasciare la mia testimonianza buon lavoro e buona vita

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