L’inizio
Cesano Maderno 9.11.19 una data che non dimenticherò facilmente se non fosse che la somma corrisponde al mio giorno di nascita potrebbe anche restarmi simpatico, ma non è così…
Qualche giorno prima uno strano dolore all’orecchio destro, che strano capitato solo 2 volte in tutta la vita, nulla lasciava presagire ciò che sarebbe accaduto di lì a poco.
Il giorno dopo, primo mattino, mal di gola forte, sarà un’infiammazione, lascio stare passerà, siamo a novembre ci può stare, poi non uscivo da un mese , sarà un malanno di stagione. Non mi preoccupo.
Già nel pomeriggio mal di testa (raro per me) e senso di stanchezza, penso che arriverà la febbre: così non fu.
Notte sofferta ma comunque riposo.
Il mattino seguente dissenteria che non mi da tregua per 2 giorni
Poi mi arrendo chiamo la mia dottoressa di base x sapere che fare: non mi reggo in piedi, il mondo mi gira attorno, devo attaccarmi al muro per arrivare in bagno il tutto fatto con movimenti lentissimi.
Se sono qui a scrivere lo devo primariamente a me stessa e poi devo ringraziare la mia dottoressa di base, se lei non mi avesse guidato nella scelta della cura, mi disse” se mi ascolta ne verrà fuori, purtroppo c’è un virus molto potente che circola da un mese, non vada in ospedale, io e altri colleghi ci siamo consultati e questo nostro protocollo ha dato buoni risultati ”
Così ho fatto: non antibiotici ma antinfiammatori: cura da cavallo!
Risolto il problema dissenteria (4 giorni non una passeggiata) non avevo più il senso dei sapori , degli odori, ogni rumore ogni parola che sentivo era amplificato a mille: cosa mi stava succedendo?
Ero in balia, nel vero senso della parola, di qualcosa che mi toglieva ogni forza , anche pensare, ascoltare era difficile, barcollavo, non avevo più le gambe che mi reggevano, la mia dottoressa mi dava conforto, dovevo andare avanti con la cura, anche se io non vedevo miglioramenti.
Non ho dormito per almeno 20 giorni, mi mancava il respiro, mi appoggiavo rannicchiata sul fianco destro su cinque cuscini, non c’era altra posizione, avevo paura di morire.
Quel respiro corto, la fatica , i battiti del cuore impazziti, poi la tosse che soppratutto la notte mi piegava in due, era troppo… ogni colpo di tosse era un pugnale nel petto, un dolore atroce come se ti tagliassero la carne viva.
Questi sono stati 15 giorni di inferno, ho perso 10 kg., ero costantemente a letto, non riuscivo a ingoiare nulla, 15 grammi di riso a mezzogiorno e 15 a sera, mi serviva 1 ora per mangiare, non avevo la forza di sollevare la forchetta o il bicchiere, quando poi si trattava di bere: avevo paura di soffocare, non andava giù nulla, e invece la mia dottoressa mi aveva chiesto di bere obbligatoriamente per evitare la disidratazione.
La tosse e il dolore al petto li ho avuti per 3 mesi.
Mi ero messa in mente un obiettivo: 7 dicembre Sant’Ambrogio = albero di natale c’è la dovevo fare!
Sembrava impossibile, era un’impresa arrivare in bagno per lavarmi il viso!
Antinfiammatori per 2 mesi, integratori, alla fine ne sono venuta fuori, mi è rimasto un grande senso di stanchezza, faccio tutto con molta lentezza, ci sono stati momenti di incoscienza per cui non sapevo più dove ero, non avevo più voce, parlare era troppo.
Solo a fine gennaio dell’anno dopo si è potuto dare un nome a questa esperienza .
Ecco la mia esperienza: sappiate che l’albero di natale fatto da me in 10 giorni aveva delle luci bellissime, quelle della vita.
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